di Marco Valeriani

Incontro Flavia e Giampiero in un bar non distante dal’Arco, in pieno centro storico. Rimini tutt’attorno è presa dai propri affari e in quell’angolo di silenzio ci sarà tempo per parlarsi e conoscersi meglio.

Giampiero mi ricorda un volto noto; un attore americano delle serie tv poliziesche. Flavia, invece, ha un sorriso che avvolge e rassicura. Non siamo seduti a quel tavolino con l’idea di scambiarci opinioni sul tempo o chiacchierare dì amenità varie.

L’idea è tutt’altra. Voglio capire meglio e con maggiore profondità l’attività svolta dall’ODV intitolata al fratello di Flavia e Giampiero, Luca Petitti.

Luca è venuto a mancare nell’ottobre del 2019 a soli 28 anni. Stava giocando una partitella di calcetto insieme agli amici di sempre, quando il suo cuore ha smesso di battere. Un arresto cardiaco improvviso (i medici parlano di morte cardiaca improvvisa) che ha spezzato in pochi attimi la sua vitalità e suoi progetti di ragazzo.

Giampiero e Flavia raccontano di Luca – sportivo e dinamico – accarezzando ogni singola parola. Come a non voler dare spigoli al ricordo di un dolore ancora così forte da togliere il fiato. E dire che sarebbe più che comprensibile se dalle loro bocche uscissero angoli acuti, specie se la narrazione della perdita rimane tanto tenace nella memoria. Al contrario, nessuna impennata tagliente.

Luca Petitti

Niente “accuse” per un epilogo ferocemente repentino e crudele. E allora sembra davvero che Luca – la cui morte cerebrale venne dichiarata al “Bufalini” di Cesena – non si sia mai “allontanato” dal mondo terreno… Ma sia ancora lì; accanto a loro e li tenga mano nella mano, infondendo nuova forza e determinazione.

L’attività dell’ODV (Organizzazione di Volontariato) è nata dietro la spinta del papà Antonio Petitti, ex magistrato scomparso tre anni fa, e ha conosciuto la tenacia e la determinazione, dall’atto della sua fondazione, della mamma Anna: un autentico faro dell’associazione; mai doma nell’instancabile apporto e nel tracciarne confini e intendimenti.

Flavia e Giampiero oggi – raccogliendone l’eredità – ne hanno le redini e rivelano che quanto accaduto al fratello – nel suo ultimo atto d’amore la famiglia ha deciso per la donazione degli organi di Luca – non è poi così raro nei numeri: è capitato altrove e ad altre famiglie nella provincia. Forse il pudore o la paura di essere giudicati – giudicati per cosa poi? – ha tolto il fiato e la voce a quelle testimonianze delle quali adesso Flavia e Giampiero rappresentano gli interlocutori più discreti.

Dare continuità all’ODV, rivelano entrambi, comporta impegno e costanza (profusi senza risparmio). Per fortuna, la città risponde bene e allorché le occasioni d’incontro e le iniziative fioccano in tanti non si tirano indietro e pronunciano un meraviglioso: “Presente!”. Certo, un pochino di preoccupazione c’è in virtù di quello che sarà il futuro dell’ODV sotto il profilo del ricambio generazionale. Un timore con il quale si confrontano tutte le associazioni di volontariato.

Da qui il nostro appello – l’appello di Salutebenesseremagazine – affinché fare volontariato sia un atto d’amore continuo. Fondamentale alla trasmissione di valori e condivisioni che altrimenti potrebbe andare dispersi. “L’ODV – spiegano insieme – si sostiene sia con il contributo derivante dal 5×1000, sia attraverso le iniziativa organizzate sul territorio.

Grazie alla partecipazione delle persone e al loro fattivo interessamento – un ringraziamento particolare va a nostra cugina Emma Petitti – abbiamo potuto acquistare e donare, soprattutto rivolti alle scuole, i defibrillatori semiautomatici quale presidio di primo soccorso. Uno di essi è stato poi destinato appositamente a un bambino ricoverato a Bologna, segnalatoci dal dottor Gabriele Bronzetti dell’Unità Operativa di Cardiologia-Cardiochirurgia dell’Ospedale Sant’Orsola-Malpighi. In più abbiamo potuto consegnare 4 borse di studio e presto consegneremo la quinta ai ragazzi del Liceo Einstein (il liceo frequentato da Luca).

Inoltre si è rafforzato il legame con i principali riferimenti della sanità pubblica e altre realtà dell’associazionismo – vedi, ad esempio, ASCOR Rimini e Centro per i diritti del malato “Natale Bolognesi” di Savignano sul Rubicone – in un’ottica di maggiore collaborazione e diffusione dei rispettivi contenuti. Ora vorremmo intensificare il nostro impegno di promozione/divulgazione nei confronti degli studenti e dei più giovani – a cominciare dai licei e dalle medie superiori – affinché si vada oltre la semplice conoscenza degli strumenti d’ausilio nelle emergenze. Tutti sappiamo dell’esistenza e dell’utilità dei defibrillatori, ma molti di più potrebbero imparare ad adoperarli in modo sicuro corretto… Forse, se a Luca fosse stato applicato il defibrillatore in quella circostanza…”.

E lo stesso, aggiungiamo noi, sul versante della ricerca scientifica, quindi la prevenzione e l’approfondimento tematico delle patologie che colpiscono il cuore: tante malattie, infatti, vengono tuttora indagate allo scopo di scoprirne genesi ed evoluzione. Come contattare l’associazione “Il cuore di Luca Petitti – ODV” e diventare sostenitori? Scrivendo un messaggio dalla pagina Facebook oppure contattando noi di Salutebenesseremagazine: provvederemo a girare le vostre richieste a Giampiero e Flavia. 


Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *