È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il nuovo accordo nazionale per il coordinamento dei trasporti connessi con le attività trapiantologiche. L’intesa, sancita dalla Conferenza Stato-Regioni, è frutto di un complesso e proficuo lavoro congiunto tra il Centro Nazionale Trapianti, le competenti Direzioni del Ministero della Salute e le Regioni, e definisce un nuovo assetto nazionale per il trasporto di organi, tessuti, cellule, materiali biologici, dispositivi dedicati ed equipe mediche, aggiornando e superando i precedenti accordi operativi del 2006 e del 2015.

L’accordo introduce per la prima volta un testo unico, che chiarisce e armonizza il quadro normativo e tecnico finora articolato in una pluralità di documenti, e che disciplina in modo organico tutte le questioni connesse alla logistica dell’attività di donazione e trapianto: modelli e tipologie di trasporto, specifiche dei contenitori per organi, del loro confezionamento e dell’etichettatura, rilevazione costante della temperatura e verifica del sistema di raffreddamento, tracciabilità in tempo reale dell’organo e gestione informatizzata dei dati clinici e di tutte le fasi di trasporto. Obiettivo delle specifiche aggiornate e dei nuovi adeguamenti tecnologici è quello di innalzare ulteriormente i già elevati standard di qualità e sicurezza in ambito trapiantologico.
“Il nuovo accordo rappresenta un passaggio strategico per l’intero sistema trapiantologico”, commenta il direttore del Centro nazionale trapianti, Giuseppe Feltrin. “La logistica è una componente decisiva in un settore come il nostro, fortemente tempo-dipendente, nel quale la tempestività e la qualità del trasporto possono determinare l’esito del trapianto stesso e ogni minuto guadagnato può fare la differenza tra la vita e la morte. Con questa intesa vogliamo rafforzare ancora di più il lavoro di tutta la rete trapiantologica italiana, mettendo a disposizione strumenti organizzativi e tecnologici più moderni ed efficaci, a vantaggio dei pazienti in attesa di trapianto”.
Tra gli elementi centrali dell’accordo c’è anche l’integrazione del sistema dei trasporti con la rete dell’emergenza-urgenza sanitaria, di cui vengono assunti gli standard organizzativi e di sicurezza. L’obiettivo è quello di superare le attuali disparità tra Regioni, oggi dotate di sistemi eterogenei, e a costruire un modello uniforme a livello nazionale, capace di assicurare tempi congrui di presa in carico e consegna degli organi, soprattutto nei casi più critici o su lunga distanza.
Nel nuovo documento operativo si punta anche al potenziamento della qualità e della sicurezza dei trasporti legati ai trapianti, attraverso la tracciabilità completa delle movimentazioni, resa possibile anche grazie all’adozione di nuove tecnologie. Tra gli obiettivi c’è anche la promozione di forme di interoperabilità tra strutture e sistemi regionali e l’ottimizzazione delle risorse e delle modalità di trasporto terrestre e aereo, con particolare attenzione ai trasporti di lunga percorrenza.
Il nuovo assetto prevede inoltre un aggiornamento del quadro tecnologico in linea con le più recenti evoluzioni nel settore della logistica sanitaria, al fine di garantire la massima sicurezza e affidabilità in tutte le fasi del trasporto, dalla donazione all’arrivo a destinazione, con una particolare attenzione all’uso dei sistemi di perfusione ex vivo, che oggi sono sempre più decisivi per la conservazione e la funzionalità degli organi donati.
Ora il nuovo testo sarà recepito entro sei mesi dalle singole Regioni attraverso specifici atti amministrativi diventando il punto di riferimento per la pianificazione e la gestione dei trasporti nell’intero comparto della donazione e del trapianto di organi, tessuti e cellule.
